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Vi chiedo lumi su quanto ho appreso
Ditemi voi se sapete qualcosa in più. Pare l'articolo di un giornalista, contenente i nomi di oltre 60 (SESSANTA) Wikipediani sia stato oggetto di una querela da parte di almeno un sysop E la querela sia stata ARCHIVIATA! Che ne pensate?
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La querela per una cosa del genere è il minimo: a parte le rivelazioni dei nomi, dichiara di averli contattati nella vita privata risalendo a numeri di telefono e persino indirizzi geografici; addirittura che lavoro facessero (spero almeno che nessuno abbia avuto conseguenze), li accusa di cose anche molto pesanti... strano che la querela sia stata archiviata quando lui è soggetto anche a WMF ban per via delle (gravi) cose che ha fatto |
A me stupisce per molti motivi: - I nomi rivelati, sono tutti corrispondenti a quelli reali? Se all'utenza non corrisponde necessariamente la persona come si può parlare di privacy violata per dei nomi associati a un nickname? Dietro l'utente nickname Pippo, potrebbe esserci Pippo, Pluto, o Paperino. Non è possibile saperlo, quindi il reato non si configura nemmeno. - Contattare dei Wikipediani non è reato. I Wikipediani si possono conoscere, essere amici, ecc. Quindi una telefonata o una email non può essere motivo di Ban, di reato men che meno. -Le accuse sono nella lettera, non nel testo dell'articolo. Una lettera scritta da un ignoto Wikipediano al giornalista. Non può essere diffamazione. Se io telefono a Caio e gli dico Tizio è pirla, è una corrispondenza privata tra le parti. Addirittura con garanzie costituzionali. (Proseguo dopo)
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Administrator
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In reply to this post by Nick
Posso chiederti come hai ricevuto questa informazione? Se non vuoi rispondere, ignora pure la domanda. Comunque, senza leggere la querela non si può dire molto, ma a me francamente stupisce che qualcuno abbia presentato una querela... querela per quale reato? Certamente non diffamazione, come leggo qui sopra, perché associare nomi e username non è diffamare - nell'articolo si formulavano critiche, ma non c'erano cose come "Quel grandissimo figlio di *** di Utente:Tizio, che si chiama Mario Rossi". Quale altro reato avrebbe commesso LP? Non sono un esperto, ma la "Comunicazione e diffusione illecita di dati personali" (art. 167 bis codice privacy) è punita quando c'è la finalità di profitto o di arrecare danno e quando si tratta di un "archivio automatizzato o una parte sostanziale di esso", quindi di dati personali oggetto di trattamento su larga scala, e non sembra questo il caso. Il doxxing è un comportamento grave su Wikipedia, ma - per quanto ne so - non è reato. |
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Siamo nel 2025 e i fatti risalgono al 2023 Nessun processo = archiviazione.
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In reply to this post by Gitz
Accusare 60 persone (compresi 3 deceduti tra cui la presunta vittima) di aver causato la morte di chi tanti di loro ricordano come un amico è bruttissimo. Certamente grave, penso sia diffamazione |
Administrator
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Avevo letto tempo fa la storia di LP, ma non mi pare che nessuno avesse accusato 60 persone di aver causato la morte di qualcuno. Un conto è un elenco eterogeneo raccattato chissà come e chissà dove, un conto fare accuse del genere, a maggior ragione perchè nell'elenco c'è anche il deceduto presunta vittima dei soggetti della lista: logicamente la cosa non sta in piedi. *La lista è la lista *La presunta "atmosfera" del progetto è l'atmosfera del progetto e nulla c'entra con la lista. Evitiamo di confondere cose che non hanno nessuna attinenza. ;-) *La lista è una brutta cosa per chi è coinvolto (e ho già altrove espresso solidarietà alle "vittime") *Le presunte pressioni psicologiche nefaste sono una teoria complottistica del tutto indimostrata (e se è vero -come dice lui- che LP ha informato della cosa la magistratura e non ne è venuto fuori nulla, è proprio una bufala di cattivo gusto).
TrameOscure
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Comunque, però, rimane il titolo dell'articolo. Non lo scrivo qui ma è già un titolo idoneo a calunniare altri accusandoli - anche impropriamente - di aver commesso il reato di diffamazione |
Per inciso: accusare 60 persone di aver diffamato tramite Wikipedia, significa accusarle di diffamazione a mezzo stampa. Non perchè Wikipedia sia una rassegna stampa, ma perchè sentenze passate (riguardanti querele causate da contenuti di voci) hanno equiparato Wikipedia alla stampa. Ed il mezzo stampa è un'aggravante, di conseguenza diviene più grave anche l'accusa |
Administrator
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Ma scusa, Wiki per tutti, stiamo leggendo lo stesso testo? Perché quello pubblicato sul blog di Luca Poma non accusa 60 persone di "aver diffamato tramite Wikipedia", né le accusa di aver causato la morte di Cotton. Non voglio difendere quel doxxing, che secondo me è dannoso e inutile, ma non lo si può nemmeno frainttendere in questo modo. Il post di Luca Poma dice:
* "Il mittente della email ipotizza infatti che proprio la garanzia di totale anonimato possa essere una delle concause del clima tossico che, a volte, si respira nella community di Wikipedia" - segue l'elenco dei 60 nomi; * L'email che Luca Pome dice di aver ricevuto, dice che "qualche anno fa un amministratore giovane di Wikipedia in Italiano chiamato Cotton […] dopo aver disatteso “le aspettative della comunità”, aver ricevuto una pioggia di critiche spietate e anonime, ed esser stato rimosso dalla carica, si è tragicamente tolto la vita", il che è anche vero, nella sostanza, e certamente non è una diffamazione. Ci sono ovviamente molte cose sbagliate in questo - il doxxing dei 60 nomi, ma anche l'ipotesi assurda che l'anonimato dei wikipediani c'entri qualcosa con quello che è successo (se le "critiche spietate" fossero state firmate con nome e cognome, sarebbe stato meglio?). Quella tragedia può essere un motivo per riflettere sugli atteggiamenti che è opportuno (non) avere nelle procedure comunitarie, ma nessuno (nemmeno Poma o l'autore dell'email, se diverso da Poma) può affermare che quei sessanta wikipediani, o quelli che hanno partecipato alla mancata riconferma, sono responsabili del suicidio. Se un professore boccia uno studente, un fidanzato o un coniuge lascia il compagno/a, un datore di lavoro licenzia il dipendente, ecc., e quello si toglie la vita, la colpa è del professore/coniuge/datore di lavoro? Certo uno può sentirsi responsabile, ma attribuirgliene la colpa sarebbe follia, e nessuno l'ha fatto. |
Dal momento la querela è stata archiviata, l'articolo non era diffamatorio né lesivo della privacy. E non poteva essere altrimenti: nessuno individualmente veniva accusato di aver compiuto alcunché. Quanto alla lista, nonostante la sua pubblicazione abbia provocato un'ondata di isteria tra i Wikipediani, è perfettamente lecita: pensate alla rubrica del vostro smartphone, avete chiesto un permesso per iscritto a ogni numero salvato di cellulare per salvarlo in memoria? Ovviamente no! Questo perché il trattamento senza consenso diventa illecito solo se è fatto per ottenere profitto o cagionare danno.
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In reply to this post by Gitz
Mettiamola così: in generale, pensi certe cose online verrebbero scritte con la stessa leggerezza se anziché un nickname ci fossero nome e cognome?
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Administrator
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In reply to this post by Nick
Beh, a me non verrebbe mai in mente di pubblicare la rubrica del mio telefono online o da qualche altra parte, non ti pare? Si tratta comunque di informazioni personali divulgate senza il consenso degli interessati. |
Certo. Ma tu non sei un giornalista. Se non erro, i giornalisti hanno il dovere deontologico di pubblicare quanto costituisce notizia.
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Administrator
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In reply to this post by Nick
Se c'è veramente stata -e qualche dubbio ce l'ho- una azione legale in merito e l'esito è che la lista è rimasta, si vede che è "lecita". Che sia opportuna, corretta ecc ecc però direi di no. Di certo per nulla piacevole per molti degli interessati (quelli che non avevno già rivelato le proprie generalità di loro spontanea volontà). Per cui "isteria" non lo userei. Semmai "notevole incazzatura", IMHO anche piuttosto condivisibile. Il paragone con la propria rubrica non è pertinente: non è mica pubblicata alla mercè del web!
TrameOscure
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Non siamo qui per dare giudizi morali - a meno di ritenere lo pseudodiritto wikipediano - più importante dell'unico vero diritto vigente: questa sì sarebbe una follia. Quanto al paragone con la rubrica, è pertinente eccome, infatti la legge sul trattamento dei dati personali NON differenzia sul dove i dati saranno trattati, ma, al più, se il trattamento sia di larga scala o meno. Dopodiché, sia una breve rubrica, un pezzo di carta, una pagina web è del tutto irrilevante.
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