Sulle tre domande di Gitz

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1) Nella riconferma di Civvì hai proposto un esperimento mentale. Un arbitro fa pressioni nella mailing list dicendo che qualcuno non merita di essere bloccato. Il suo presigio sarebbe efficace: nessuno bloccherebbe il problematico o, al massimo, lo bloccherebbero i "cani sciolti" estranei ai "canali riservati" "come peraltro, per qualche motivo, comincia già a succedere". Non ho francamente capito il tuo pensiero. Nella prima parte, si tratta di un esperimento mentale (qualcosa che non è successo), nella seconda di qualcosa che succede realmente (gli admin estranei ai canali riservati bloccano più di quelli che vi partecipano). E' questo quello che intendevi dire? Se sì, perché secondo te gli admin estranei bloccano di più?
Dato che Gitz gradisce 10000 parole (mi fa piacere), mi prendo il lusso di dilungarmi.

La questione è più ampia dei soli blocchi. Se gli estranei in generale intervengono di più (anche solo per dare un parere) è perché gli altri intervengono meno, o per niente. Il blocco importante a Carbonara l'ha dato Castagna: estraneo. Quello importantissimo a TrameOscure l'ha dato Amarvudol: estraneo.

Le cause sono diverse, a cominciare dall'esistenza di meccanismi di garanzia non rodati, con linee guide che hanno già mostrato i loro limiti pratici e non vengono mai emendate.

La commissione arbitrale include alcuni degli admin più attivi (ciò rende normale che stiano pure nei canali riservati). Questi spesso si tirano fuori dalle segnalazioni anche solo perché arbitri. Sulla revisione c'è una confusione mostruosa. Diverse che sarebbero improcedibili (quella di Ferrari lo era) vengono aperte lo stesso, senza neppure riguardo al tempo di raffreddamento, solo per non saper né leggere né scrivere.

Su questo si innesta il discorso del prestigio, e dei suoi pericoli se non viene riconosciuto. Chi sta nei canali riservati rischia di respirare quotidianamente un indirizzo “sottinteso” che consiglia di voltarsi dall'altra parte. Se un vandalo scrive caccapupù, ok, blocco. Se in una voce critica aleggia un POV-pusher, che è molto più grave, ci si pensa mille volte (tranne i coglioni come me). Una segnalazione, se devi bloccare, è meglio lasciarla chiudere a qualcun altro; forse spesso è meglio non intervenire affatto e aspettare gli altri. Ma gli altri fanno lo stesso ragionamento.

L'esperimento mentale, al riguardo, segnala un polso della situazione. Non è neppure detto che l'ipotetico admin-arbitro di prestigio sia in malafede. Il punto è il messaggio che potrebbe dare, che ha lo stesso senso di messaggi molto concreti che veramente vengono dati, anche senza volerlo e senza prevederne le conseguenze.

Un esempio clamoroso è quello rivolto a Quinlan da Sannita: “ti stai mettendo in cattiva luce pure per tenerti il flag di admin”.

Si badi alle parole, non sono insignificanti. E non per il tono, come crede Sannita. Per la semantica. Sei in «cattiva luce», ti giudicheranno, ti guarderanno sotto una cattiva luce (io ho scritto la voce Iettatore: sapete perché – forse – crediamo nella iettatura? perché le scimmie non sopportano lo sguardo fisso dei propri simili, che ha una funzione di dominio). «Tenerti», conservare a te stesso, con il dativo etico: conservare una cosa che ti è cara, che serve a te (!).

Messaggio inutile e gratuito: se così era, la frittata in quel momento era probabilmente già fatta.

Messaggio non solidale, anzi ostile: non si preoccupa che Wikipedia perda un admin, si cura solo di dirgli che è spacciato. Se anche Sannita non aveva quest'intenzione, è quello che ha espresso.

E soprattutto messaggio non qualificato: a mantenere o a rimuovere il flag è la comunità, non Sannita. Sannita non può parlare a nome della comunità, come l'ipotetico admin-arbitro non potrebbe parlare a nome della commissione.

Qui entra in gioco il prestigio. Quinlan dovrebbe rispondere: può darsi, grazie del consiglio, ma lo decide la comunità, chi sei tu per dirlo? Invece dice solo grazie, e dopo un po' si dimette pure. Avete già notato che tempo fa ho preavvisato due admin di blocco. Giusto o no che fosse, uno non ha fiatato, ma l'altro si è risentito. Ricordo invece che anni fa (credo che il commento sia in una pagina cancellata) fu Gianfranco a minacciare diversi admin di blocco, e nessuno tossì.

Per giunta il messaggio di Sannita fa il paio con la «gestione muscolare» di Civvì, che non è mai stata dimostrata. Civvì si basa, e lo dice chiaramente, su un solo episodio insignificante avvenuto alla vigilia dell'elezione, dove Quinlan formalmente ha dato un blocco sacrosanto e oltremodo mite.

Morale: Quinlan non può fare l'admin perché è troppo severo, questo solo per aver bloccato addirittura quattro ore (!) qualcuno che ha dato dell'arrogante (!) e del leone da tastiera (!) a Smatteo. La sua colpa è essersi fidato di Smatteo, un utente affidabile ma ancora molto acerbo. Sono d'accordo, ma il blocco è ridicolo, specie col senno di poi, visto che l'utente è sbottata in una minaccia legale quando ci si è scusati e si è tentato di aiutarla.

Questi due messaggi sono la punta dell'iceberg: nei canali riservati i segnali sono molti di più e molto amplificati. Magari singolarmente sono minuscoli, ma tutti insieme lasciano il segno. Così ci si conosce e si è in grado anche di anticipare le posizioni degli altri: mi sono dimesso, credo, quando Civvì non aveva ancora parlato, o comunque non avevo letto, ma sapevo che avrebbe scritto e che cosa.

Né Sannità né Civvì né eventuali altri sono necessariamente in malafede (io non l'ho detto, se no mi si indichi dove). Ma non fanno i conti con una realtà in cui di fatto esercitano un prestigio. Nella concezione di Civvì, bella e ortodossa, se alcuni le riservano un occhio di riguardo è un problema. Sono d'accordo che è un problema, ma non solo degli altri. È anche un fatto. E non una colpa: in buona fede lei, in buona fede anche gli altri. Civvì non lo riconosce, crede semplicemente che non deve essere così, quindi non è così, stop. E liquida il tutto ponendo l'accento su un presunto “blocco di pancia” (che non sta scritto da nessuna parte).

In questo senso la sintesi di ignis, “Civvì sa e Civvì può” diventa drammatica. Gac si è allontanato per un anno, ignis stesso si è azzittito, io me ne sono andato proprio. Civvì formalmente non ha sbagliato nulla, e anche nel merito su Gac e ignis aveva ragione. Su di me poteva averla o no, non necessariamente aveva torto (ma nemmeno l'avevo necessariamente io): si leggano i commenti di pequod, sono i più lucidi al riguardo. Però ogni effetto denuncia una causa, e non si può ricondurre tutto alla “pancia” di Actormusicus, a rischio di dover chiamare “pancia”, di volta in volta, le azioni di Gac, di ignis, di tutti. Di fatto sono tre admin in meno, in tempi diversi, in misura e con conseguenze diverse, ma tre in meno.

2) Tu ti sei dimesso prima di ricevere critiche pubbliche nella RdP e io ipotizzo che le dimissioni siano state provocate dalle critiche ricevute in privato nella mailing list degli admin (che sarebbero state la goccia che fa traboccare il vaso). Secondo te, se quelle critiche fossero state espresse nella RdP, sarebbero state formulate diversamente, ad esempio in modo meno brusco? La conversazione wikipediana è strettamente controllata, forse quella nella mailing list lo è di meno?
Il tono delle critiche non è indifferente a nessuno. Le critiche stesse non sono indifferenti a nessuno. Ho ricevuto critiche in mailing list per il blocco di LukeWiller, da niubbo, poi sono arrivati i sostegni. Non credo di averlo sbagliato. Ho ricevuto critiche per un altro blocco che avevo sicuramente sbagliato e l'ho ridotto al minimo.

Le critiche che ho mosso a Civvì nei canali riservati sono state dure. Pertanto non posso lamentarmi delle critiche a me, i cui toni non erano tanto migliori, ma erano comunque meno peggiori. Le modalità di comunicazione in pubblico e in privato sono diverse, è logico, mi pare di averlo già detto XD Ciò non significa che i toni siano decisivi: ignis si è offeso per un contenuto espresso in termini civilissimi. A Sannita ho detto che se la sua frase fosse stata A' stronzo, attappate sta fogna de bocca, sinnò de sto passo se perdemo 'n antro adminne sarebbe stata più accettabile.

Per me personalmente quella critica, comunque espressa, si innestava, che lo volesse o no Ombra, in una situazione più generale e pericolosa. Una situazione in cui gli strumenti di tutela, mentre da un lato possono fallire il loro scopo, dall'altro diventano sicuri spauracchi per chi ha la responsabilità dei provvedimenti.

La prova del nove è che il blocco non andava discusso nella richiesta di pareri, ma è ciò che è avvenuto (e infatti l'off topic è stato chiuso da Ripepette). Lì non si parla del blocco, ma lì qualcuno ne parla. Non solo e non per prima Civvì, non solo per criticarlo. Qualcuno segnala un possibile rischio per i contenuti? È più importante lo scandalo del blocco, che potrebbe essere benissimo rivisto al ribasso dall'admin che l'ha dato (uno che lo fa, per inciso) trattando con un utente ragionevole, invece di lasciar fare a quest'ultimo una richiesta di revisione improcedibile che, se aperta, si trasforma in un processo all'admin, e se chiusa sbarra burocraticamente la porta all'utente.

Mi dispiace molto per Smatteo per questo: io credo che abbia capito davvero, è un ragazzo intelligente, non quel LTA che si fingeva tredicenne depresso. Ci avrei potuto parlare e togliere il blocco, per poi assisterlo nella richiesta di pareri.

Insomma l'attuale è una situazione di transizione verso un sistema migliore e rodato. Ma gestita malissimo.

3) E infine la domanda da 100 milioni di dollari: ma di che cosa diavolo parlano gli admin nella loro mailing list? Non riesco a conciliare l'affermazione di Ombra (gli admin discutono "collegialmente nei canali riservati [...] ogni giorno per innumerevoli questioni, anche ben più gravi") con l'affermazione di Civvì ("I canali riservati devono essere luoghi in cui segnalare eventuali situazioni (c'è in giro il vandalo X sono da cellulare ci può pensare qualcuno?), chiedere consigli (qual è il template per fare x?), delegare questioni (utente x chiede roba y, non ho tempo, ci può pensare qualcuno?). E nulla di più").
I 100 milioni li voglio.

Non ho notato il contesto dei due commenti (e non ho voglia di leggerlo): ad esempio Ombra quando dice “ben più gravi” intende più gravi di che?

Due differenze comunque tra Ombra e Civvì. La prima: Ombra parla forse soprattutto della mailing list. Civvì, da quel che dice, parla essenzialmente del gruppo Telegram (che tiene il posto di IRC, comunque ancora attivo). La seconda: Ombra adotta una prospettiva descrittiva, Civvì una prescrittiva, e anche in termini perentori («devono essere», «e nulla di più») che io non credo userei. Mica lo dico per girare il coltello nella piaga, ma questo è: la semantica non tradisce, e non è un leak se dico che non lo fa solo in pubblico, va da sé. Nel merito avrebbe ragione, e lo dico anche se io non sono certo quello che non ha mai sgarrato.

Si riferisce al fatto che qualunque gruppo Telegram, foss'anche quello degli arcigni admin di Wikipedia, scivola sempre in off topic e rumori di fondo. Il gruppo Telegram dovrebbe essere riservato alle urgenze, è giusto. Se fosse sensato pretenderlo.

Capita, ad esempio, che un admin, prima di fare una proposta di policy ("creiamo un'ArbCom!") si confronti informalmente coi colleghi nella mailing list?
Mah... Purtroppo qui dovrò deluderti, posso parlare solo per il gruppo Telegram. Alla mailing list sono stato quasi sempre iscritto (tranne due periodi non brevi) ma non la leggevo da molti anni, perché avendo un indirizzo non Gmail le mie comunicazioni finivano nello spam, gli altri non attivavano i filtri e pochi quindi le ricevevano. In pratica ero muto e siccome il problema persisteva a un certo punto mi sono scazzato e sono diventato anche sordo.

Il gruppo Telegram però è una chat, c'è casino, è spigliato, frammentario e sintetico, ed è il peggior mezzo possibile per poter stare al tuo esempio. Se poi non sei online, in poche ore si accavallano tanti messaggi che li salti tutti: ci sono i ping, leggi solo quelli. Sì, capita che uno dica “vado a proporre questo”, io l'ho fatto un paio di volte, però non si capisce un cazzo. Se va male, la risposta invariabile è, parafrasata, “fa un po' lo stracazzo che ti pare”. Se per caso raccogli pareri (ma più che altro pensieri in libertà) non te ne fai niente, quattro parole in croce che volano nel rumore e che tentare di ritrovare e ricostruire è da pazzi. Magari lasciano qualcosa, ma a me nella mia esperienza per le pochissime proposte che ho fatto mi sono servite zero. Appena appena mi ricordo quali sono, figuriamoci ricordarmi se qualcuno mi ha risposto e con quali mezze parole.

Quando leggevo la mailing list (ben prima del caso Orsini-Gitz e forse prima di Poma) si parlava di sockpuppet, di edit war su questa o quella voce, di LTA redivivi, di comunicazioni dall'esterno, di minacce di denunce ricevute. In generale, la mia memoria al riguardo è di rotture di palle di questo tipo che non sono mai stato capace di seguire, tranne quando mi riguardavano o si trattava di interventi alla mia portata, ma ero anche niubbo.